Legna da ardere: qualità e caratteristiche.
Per riscaldare la propria abitazione in modo efficiente , un fattore determinante è senz’altro la tipologia di legna da ardere che si sceglierà per il proprio camino o stufa. Ne esistono infatti sul mercato diverse tipologie di legno, con caratteristiche differenti nel nostro centro in via De Martini a Sassari troverete vari tipi di ottima legna da ardere a seconda delle vostre esigenze.
- LEGNA DA ARDERE DOLCE( Abete, Pioppo, Castagno, Salice, Pino):
Legna molto facile da accendere ma che brucia anche altrettanto velocemente. Ideale per i forni, specialmente in fase di avviamento, ma da evitare per un impianto di riscaldamento a causa degli elevati consumi. , se vengono impiegate per stufe e per camini, occorre pulire gli impianti di riscaldamento più spesso A motivo degli elevati residui rilasciati dopo la bruciatura.
- LEGNA DA ARDERE FORTE(Quercia, Leccio,):
Legna da ardere con un peso superiore rispetto alla legna dolce che brucia più lentamente e con fiamme più corte. Per questo è senz’altro consigliata per il riscaldamento domestico, in quanto la maggiore durata della combustione diminuisce i consumi.
Le querce come anche il faggio sono qualità di legna da ardere particolarmente adatti per la combustione, avendo altissimo potere calorifero e scarsi residui. Sempre la quercia, faggio ma anche il leccio é un’ottima scelta per cucinare nei forni a legna presenti anche in molte pizzerie in quanto danno braci molto forti e persistenti.
- IN BREVE:
- Quercia: è un legno duro e compatto che mantiene la fiamma e brucia lentamente;
- Faggio: buon potere calorifico, legna con bruciatura lenta;
- Corbezzolo: ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo nei camini e stufe, ma ottimo per gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche;
- Olivo: ottima legna da ardere , nelle fibre del legno ha un contenuto oleoso. Particolarmente apprezzato da pizzerie e forni a legna.
Stagionatura della legna da ardere
Importanza della stagionatura della legna?
Fattore di primaria importanza è senz’altro la stagionatura della legna.
La legna appena tagliata, infatti, può contenere fino al 75% di umidità il che aumenta la difficoltà nella combustione diminuendo la resa calorifera e causando problematiche all’impianto di riscaldamento ( residui e possibilità di incendio della canna fumaria ).
La durata della stagionatura dipende dal tipo del legno. La linfa degli alberi sempreverdi non scorre in inverno, e per questo motivo tagliarli nella stagione invernale garantisce normalmente un contenuto di umidità già basso in partenza, accorciando i tempi di stagionatura.Ma bisogna ricordare che la legna non ha bisogno di essere stagionata più a lungo del necessario in quanto una stagionatura eccessiva diminuisce il potere calorico.
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